Recensione di Midsommar-Il villaggio dei dannati: un horror alla luce del sole
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Poco tempo fa mi è stato consigliato da una mia amica-anche lei appassionata di cinema- di guardare questo film e devo ammettere che si è rivelata una scelta molto saggia.
Non solo perché la pellicola in sé risulta molto appassionante, ma anche per la quantità di infiniti dettagli che si nascondono al suo interno.
Premetto che si tratta di una recensione spoiler-free perché non ho intenzione di rovinare il film a nessuno!
Benissimo, cominciamo!
La trama
Dopo un tragico incidente che ha coinvolto tutta la sua famiglia, Dani Ardor decide di intraprendere un viaggio con il fidanzato Christian e i suoi amici in un luogo molto particolare della Svezia, dove vive un villaggio isolato dal mondo. Scoprirà tuttavia che la comunità non è così pacifica come intende apparire e che ognuno (anche chi Dani pensa di conoscere) nasconde segreti inaspettati.
Quando ho saputo che il film sarebbe stato girato interamente alla luce del sole, mi sono chiesta se questo non potesse essere un controsenso: un horror girato di giorno? Tuttavia la capacità di questo film di sconvolgere lo spettatore al punto da lasciarlo senza parole è incredibile. IL sentimento d'orrore non si trova infatti nelle mancanza di luce, ma nelle scene inaspettate, nei cambi di toni, nei contenuti talvolta agghiaccianti.Infatti è proprio la fantastica recitazione di Florence Pough, capace di coinvolgere il pubblico sia nel dolore che nella "gioia" di vivere in una nuova comunità, a rendere la pellicola terribilmente interessante.
La forza dei colori
Uno degli elementi più interessanti del film è costituito dai colori: si passa da colori più scuri nelle scene iniziali fino ad arrivare alla luce accecante che tuttavia non coincide, come si pensa di solito, con il bene.
L'orrore si cela proprio dietro all'apparente normalità del villaggio, dietro ai fiori colorati, alle feste e alla gentilezza.
L'attenzione alla psicologia dei personaggi
Un aspetto che ho sempre molto apprezzato nei film riguarda il rendere correttamente i pensieri e le motivazioni che spingevano un personaggio ad agire in una determinata maniera: spesso non era data abbastanza importanza a ognuno. Tuttavia qui vengono analizzate la malattia della sorella di Dani, il disturbo da stress post-traumatico della protagonista, la struttura di una relazione di codipendenza. Tutte risultano infatti fondamentali per lo svolgersi della vicenda.
Un finale enigmatico
Tuttavia la parte più controversa e al contempo più affascinante resta il finale che sarà in grado di lasciarvi veramente senza parole: e allora vi ritroverete a cercare come dei matti una spiegazione su internet.L'unica nota dolente risulta forse nell'immediata incomprensibilità della fine della vicenda.
Premiamo dunque questa pellicola con 4/5 stelline!
Se non avete capito il finale non vi preoccupate! A presto pubblicherò un articolo riguardo i significati nascosti e i dettagli (vedremo se li avrete notati) in Midsommar, in cui spiegherò anche il finale della vicenda per come l'ho inteso!
Grazie mille della lettura!
Vi regalo un biscotto virtuale se mi lasciate anche un commentino e delle stelline.
Ross

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